ORIOLO ROMANO

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15-08-06

                                           

Superficie 19,4 km2

Altitudine 450m slm

Abitanti 3040

Gemellato con: Saint Bonnet pre' Riom (France)

                              Hawkhurse (England)

 

Cenni storici

"...Giorgio Santa Croce, figlio di Onofrio, quinto signore di Viano disboscò la selva di Manziana, avendovi condotto i coloni nell'anno 1562; rese più comoda la Via Cassia, dotò di mura il paese di Oriolo, innalzò dalle fondamenta la chiesa di S.Giorgio e questo palazzo nell'anno 1585". Da queste parole contenute nel testamento di Giorgio Santa Croce il giovane, risulta chiara la data di nascita del primo insediamento organizzato di Oriolo Romano, per volontà del suddetto Signore. Tale sviluppo è da porre in relazione con il notevole incremento edilizio e di benessere che si verifica nella seconda metà del XVI sec. Una serie di cause economico-politiche favorisce infatti il rilancio della campagna, sia come insediamento industriale, sia come possibilità d'investimento finanziario. Giorgio Santa Croce opera i questo contesto non limitandosi alla ricerca di un mero incremento di rendite, ma desiderando di dar vita ad un modello di comunità ben organizzata a livello legislativo, economico, urbanistico. Intenzioni che concorrono a determinare l'assetto urbano ed edilizio di Oriolo R. e la sua organizzazione generale; caratteri rimasti pressoché costanti nel corso del progressivo sviluppo storico. Nel 1606 il feudo comprendente Oriolo passa alla famiglia degli Orsini, che nel 1671 lo cedono alla famiglia di Papa Clemente X Altieri; questa, che prosegue nell'opera di ampliamento e di sviluppo, ne mantiene la Signoria fino al 1922.

 

Urbanistica

L'intento di Giorgio Santa Croce, fondatore di Oriolo, di realizzare una città ideale calata nella realtà una "città felice" ordinata con leggi giuste, dove gli abitanti possano vivere nella concordia civile, nella sanità, in un benessere materiale e morale. Il luogo scelto è infatti ventilato e asciutto, moderatamente elevato; l'impianto edilizio è determinato da tre strade orientate secondo l'angolo nord-sud, intervallate da linee parallele e ininterrotte di case e tagliate perpendicolarmente da due vie di collegamento. Il sistema sfocia a nord in un'ampia piazza assolata ed è recintato da mura non troppo sporgenti. La piazza si apre ad est, verso la tangente Via Clodia e verso la chiesa di S.Giorgio. Il palazzo dei Santa Croce, perpendicolare all'asse delle tre strade principali, chiude a nord la piazza, fungendo da raccordo visivo e impedendo il passaggio di venti più freddi provenienti da nord. Anche le case hanno aperture ad est ed ovest, in modo da essere ventilate e salubri, ma senza risentire del soffio della tramontana. Con il suo impianto razionale ma non rigido, ordinato in un sentimento di amoroso rapporto con lo spazio esterno, Oriolo può essere stato un prototipo di analoghi insediamenti urbani nati in seguito nella zona. Il carattere sereno e funzionale di Oriolo si conserva al presente; la struttura portante del nucleo antico, ben conservato e vitale, si integra con il moderno sviluppo edilizio con le circostanti costruzioni, di tipo prevalentemente residenziale, con le vie ampie e gli spazi luminosi, con i boschi cedui di castagno e la campagna che gradatamente e quasi inavvertitamente si congiunge con gli edifici moderni e, da questi, al primitivo insediamento urbano.

 

Ambiente naturale

La zona anche se non lontano da un centro come Roma  offre un luogo incontaminato ed ospitale, capace di permettere piacevoli passeggiate ed escursioni dalle più tranquille a quelle più avventurose, adatto alle uscite in mountain-bike ed a cavallo. La natura molto varia offre boschi di quercia prevalentemente di Cerro e camminando è facile incontrare alberi di roverella, ontano, acero campestre, leccio, farnia, il pruno, il salice. Nella zona di Oriolo, abbiamo anche la presenza del castagno e, soprattutto da citare, il bosco di faggio vista la sua inaspettata vita a 450 mt di altitudine. Nelle zone umide e vicino ai fossi si possono notare diverse specie di felci, fra cui il capelvenere, la felce reale, la lingua cervina, piante come il crescione, la ficaria. Rispettando i vari periodi dell’anno è facile incontrare varie specie di orchidee, ciclamini, viole, primule, scille, pervinche, anemoni, ranuncoli, ecc.., e specie arbustive come l’agrifoglio, il pungitopo, la rosa canina, la ginestra. Tra la fauna molto elevata è la presenza del cinghiale e della volpe ma si possono incontrare anche tracce di lepri ed istrici, donnole e faine. E’ possibile vedere fagiani (introdotti a scopo venatorio), gazze, upupe, ghiandaie, picchi e visto l’habitat della zona molte specie di uccelli rapaci come falchi, poiane.